Marcature indelebili, ma “laserate”
Nel caso specifico della marcatura laser, ci avvaliamo fin dagli inizi della collaborazione di SEI Laser che ci ha permesso di superare diverse questioni tecnico ambientali legate alla metodologia usata in precedenza. La tampografia, infatti, oltre a non assicurare marcature indelebili nel tempo, comportava anche non poche problematiche in fatto di gestione e smaltimento degli inchiostri impiegati”. Rispetto alla tampografia, infatti, la marcatura laser è assolutamente indelebile. La tampografia è una sorta di stampa che tende a svanire con il tempo, mentre la marcatura laser produce un viraggio di colore duraturo. Ciò si traduce in qualità, risparmio dei costi, vista anche l’assenza degli inchiostri da gestire e smaltire e una conseguente tracciabilità eterna. Tra l’altro, in virtù dei numerosissimi codici prodotto da realizzare, vi era una complicata gestione di tutto ciò che ruotava attorno al processo di tampografia in termini di logistica dei materiali e degli inchiostri.
“Abbiamo linee pensate su misura per produrre oltre 100.000 prodotti all’anno e in questi impianti, finora, abbiamo sempre integrato laser SEI che di
volta in volta ha saputo indicarci e fornirci la soluzione migliore” racconta Carlo Benetti, analista di produzione che assieme a Maiocchi ci accompagna. “Affidabilità e tempi di intervento rapidissimi, qualora capitasse qualche inconveniente, sono per noi punti fermi che un fornitore ci deve assicurare in quanto si tratta di linee di produzione che vanno praticamente sempre e producendo One Piece Flow secondo la logica tipica della Lean Manufactirung un fermo produttivo rappresenterebbe un problema grosso da gestire”.
In particolare, BTcino® ha installato un Laser3 che viene utilizzato per la realizzazione di una placchetta in plastica dell’attuatore realizzata in policarbonato TP 191, materiale ignifugo e antiurto su cui il laser va a realizzare un viraggio di colore del materiale plastico: “Lavorando sulle potenze, sulle frequenze e sulle velocità, andiamo a cambiare le proprietà chimico fisiche del materiale” spiega Francesco Auletta. “Preferiamo far fare al materiale questo viraggio di colore piuttosto che un’incisione vera e proprio anche perché se scavassimo troppo correremmo il rischio di far “ribollire” il materiale e la qualità ottica della marcatura si
abbasserebbe notevolmente in quanto parliamo di caratteri da mezzo millimetro”.
Il Laser3 utilizzato è stato sviluppato per applicazioni in ambito ID-Card, farmaceutico, elettronico, food & beverage, automotive, meccanico e più in generale ovunque vi sia necessità di eseguire una marcatura estetica o di codifica e tracciabilità su linee di produzione. Il Laser3, come venie comunemente chiamato, è un sistema di marcatura laser con tecnologia DPSS “long life” operante nell’infrarosso (1064nm) che si caratterizza, oltre che per la particolare architettura ottica di generazione del fascio laser, per avere cavità laser, testa di scansione ed elettronica di comando Full Digital integrate all’interno in un unico cubo dalle dimensioni assolutamente contenute. Inoltre, la possibilità di marcare al volo su una linea in movimento, la presenza di una completa dotazione di I/O digitali, porte seriali RS 232/485 e connessione di rete LAN 10/100, fanno di Laser3 lo strumento di marcatura ideale per l’integrazione in linee di produzione e automazioni di qualsiasi genere.
Due stazioni quasi gemelle
Accanto a LASER3 vi sono anche due postazioni di marcatura laser stand alone denominate Scriba a tavole rotante. La differenza maggiore è che una monta due teste di laseratura per marcare sia la parte frontale che laterale dei pezzi, in questo modo si ha quindi la massima copertura di laseratura sul pezzo, mentre la seconda è dotata di un solo laser in quanto esegue solo ed esclusivamente la laseratura della parte superiore dei pezzi. Entrambe sono equipaggiate con il software Icaro proprietario SEI Laser e sono comandate dall’operatore che non fa altro che selezionare il codice da produrre dal server dove sono depositati tutti i file di laseratura, predisporre le dime di posaggio sulla tavola, perché ogni prodotto ha la sua dima, e avviare la produzione.
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